martedì 8 aprile 2025

L’analisi della CO2 equivalente come strumento previsionale e di aiuto alla scelta


  1. Premessa: SESA

Il 2015, anno in cui ricorre il ventennale di SESA, è stato anche l’anno in cui è stato presentato il nuovo piano industriale di SESA.
Un Piano industriale è uno strumento che serve a rappresentare la visione imprenditoriale e di indirizzo della società, determinando quindi la direzione di sviluppo e indicando le quantità economiche necessarie per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
La novità di questo nuovo Piano Industriale è stata quella di utilizzare l’analisi della CO2 come strumento previsionale dell’impatto ambientale, in termini di gas serra, delle azioni previste.
Si è deciso, in buona sostanza, di pesare le scelte di sviluppo aziendali e quantificare il tipo di influsso di queste ultime sull’emissione in atmosfera di gas climalteranti.
Questo ha permesso di valutare la bontà delle scelte effettuate dal punto di vista ambientale.
  1. L’ analisi e la previsione della CO2 equivalente

La valutazione delle emissioni è stata effettuata seguendo i principi dell’IPCC1: i fattori di emissione si basano sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile, come avviene per gli inventari nazionali dei gas serra redatti nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto.
Questo approccio presenta il vantaggio di rendere la misura ottenuta confrontabile con gli strumenti di programmazione comunali in materia ambientale e di sostenibilità quali i PIANI di AZIONE per l’ENERGIA SOSTENIBILE (PAES), di cui sempre più comuni si sono dotati e di cui si è dotato anche il comune di Este, socio di maggioranza di SESA.
Le emissioni di gas serra diversi dalla CO2 sono state convertite in CO2 equivalente2 usando i valori del Potenziale di Riscaldamento Globale (Global Warming Potential, GWP) e sono state in questo modo normalizzate rese confrontabili tra loro.


Figura 1 Tabella Conversione di CH4 e N2O in unità di equivalenti di CO2 (LINEE GUIDA PAES)
Le emissioni, infatti, hanno un impatto e un peso diverso sul clima a seconda del tipo di gas , ad esempio, 1 kg di metano (CH4), ad esempio, ha un impatto sul riscaldamento globale paragonabile a quello di 21 kg di CO2 su un intervallo temporale di 100 anni e, di conseguenza, il valore del Potenziale di Riscaldamento Globale del CH4 è pari a 21.


Operativamente, individuati i riferimenti di metodo e l’unità di misura, la tonnellata CO2 equivalente, si è potuto procedere ad analizzare le emissioni di gas serra.


Per valutare l’incidenza del Piano Industriale si è proceduto nel modo di seguito schematizzato:
  1. Analisi della situazione attuale;
  2. Previsione delle emissioni future;
  3. Analisi dei risultati ottenuti.


Passo 1: analisi e quantificazione della situazione attuale di SESA in termini di emissioni di CO2 equivalenti

Il primo passo, necessario per la costruzione del bilancio complessivo delle emissioni di CO2 equivalenti, è stato quello di quantificare sia i flussi di massa che di energia afferenti a tutti i processi aziendali.
Realizzata questa quantificazione è stato approntato un modello di calcolo in Excel con l’obiettivo di convertite in CO2 equivalente detti valori.
Figura 2 Foglio di calcolo Excel emissioni CO2 eq. SESA per processi industriali (elaborazione SESA)
I fattori di emissione delle diverse fasi, i processi industriali, i trasporti e l’energia, consumata e prodotta, sono stati trasformati in emissioni di tonnellate di CO2 equivalente.


I dati così ricavati fotografano l’attività di SESA del punto di vista delle emissioni di gas climalteranti.
Per leggere adeguatamente i dati ricavati si ricorda che non è corretto eseguire una mera somma algebrica delle quantità sopra indicate.
Ogni emissione deve essere confrontata con le emissioni che si avrebbero utilizzando le possibili alternative tecnologiche presenti nel mercato (smaltimento in discarica, incenerimento o termovalorizzazione, ecc.).
Per comprendere meglio questo passaggio consideriamo la frazione organica dei rifiuti.
Questa esiste indipendentemente dall’attività di SESA e sarebbe comunque soggetta ad una qualche forma di trattamento o smaltimento.
Smaltimento che produrrebbe in ogni caso delle emissioni e queste dovrebbero essere confrontate con quelle che invece produce la scelta impiantistica effettuata da SESA.
Ad esempio una metanalisi3 (2013) su 82 studi LCA (“Life Cycle Assessment”) aventi per oggetto il trattamento della frazione organica dei rifiuti, ha concluso che la digestione anaerobica ed il compostaggio del digestato (per un suo successivo utilizzo agronomico), sotto il profilo delle potenziali ricadute ambientali, in termini di produzione di gas climalteranti, sono preferibili sia all’incenerimento con recupero energetico che alle discariche che recuperano e utilizzano biogas per produrre energia 4

Passo 2: Valutazione delle emissioni conseguenti al Piano Industriale

Il passo successivo è stato quello di stimare gli impatti derivanti dal PI.
Le azioni previste nel PI si sono concretizzate principalmente nei seguenti interventi:
  • Lo spostamento e il rinnovo dell’impianto di compostaggio con il conseguente efficientamento e con l’automazione del Trattamento Rifiuto Organico;
  • La produzione di Biometano attraverso la raffinazione del Biogas;
  • Rinnovo dei gruppi di Cogenerazione con l’aggiornamento dei sistemi di abbattimento degli inquinanti in modo da mantenere i parametri di emissione di CO e NOX entro valori più bassi del 25% rispetto a quelli previsti dall’AIA5 regionale sui motori cogenerativi;
  • L’adozione del Software E.R.P. “SAP” in modo da aumentare l’efficienza gestionale;
    Figura 3 : Tabella riassuntiva emissioni CO2 eq. (elaborazione SESA)
  • La conversione a metano di almeno il 50% del parco mezzi per la raccolta differenziata;
  • L’aumento delle utenze collegate al Teleriscaldamento;
  • L’aggiornamento dell’impianto di selezione con nuove attrezzature.
Tutti gli interventi sopra elencati, già analizzati nel PI dal punto di vista economico, sono stati quindi valutati in termini di modifica delle emissioni di gas clima-alteranti.
In questo modo sono state calcolate le nuove emissioni degli impianti SESA, e descritte in due distinti momenti temporali: il primo considerando le azioni a breve (fine 2016) e l’altro a piano completamente implementato (2020), permettendo così una visione dinamica dell’andamento.

Passo 3: Analisi dei risultati ottenuti

I risultati ottenuti sono stati rappresentati in forma tabellare e distinti in tre diverse categorie:
  • il totale positivo: indica le emissioni rilasciate dall’impianto di via Comuna e dai mezzi SESA;
  • il totale relativo ai trasporti di terzi: indica la stima delle emissioni dovute al trasporti eseguiti da mezzi non aziendali;
  • Il totale negativo: individua le emissioni mancate dovute alla produzione di energia elettrica (fotovoltaica e cogeneratori), energia termica (teleriscaldamento) e al recupero di materiale (impianto di selezione).
A fronte delle azioni sopraelencate si prevede una diminuzione delle emissioni rilasciate nelle diverse fasi del processo. Viene individuata una tendenza che consentirà, nel 2020, risparmi di emissioni rispetto allo scenario attuale di circa -12’760,36 tonnellate di CO2 equivalente/anno.
  1. Conclusioni

Le principali scelte del piano industriale di Sesa (la produzione di biometano, che diventa il combustibile utilizzato per la raccolta dei rifiuti; l’efficientamento dell’impianto di selezione, che permette un più alto recupero di materiale e il suo riutilizzo; l’automazione e l’efficientamento dell’impianto di compostaggio, che permette di produrre la stessa quantità di compost riducendo i fabbisogni energetici per produrlo) sono tutte nella direzione di una maggiore efficienza.
Sono state effettuate considerando l’aspetto ambientale e, come descritto sopra, misurate in termini di impatto sulle emissioni di CO2 equivalenti.
L’analisi effettuata ha permesso, pertanto, di verificare la bontà delle azioni previste dal PI, dimostrando come tali scelte portino a una diminuzione delle emissioni legate alle attività aziendali di circa -12’760,36 tonnellate di CO2 equivalente/anno nel 2020.
Tale verifica acquista ancora più valore vista la compagine sociale di SESA Spa.
La proprietà, infatti, è per il 51% del Comune di Este e, di conseguenza, è fortemente avvertita la responsabilità di operare seguendo logiche legate alla sostenibilità.
Il percorso seguito è senz’altro virtuoso e diviene ancora più importante l’indicazione, prevista nello stesso piano industriale, di replicare le analisi sopra esposte anche nell’elaborazione e nelle revisioni future dei prossimi Piani Industriali.
La previsione delle emissioni di CO2 equivalente sarà utilizzata come strumento di analisi delle scelte aziendali.
L’obiettivo diviene privilegiare scelte che comportino una riduzione delle emissioni aziendali, partendo dalla realtà, in maniera non ideologica e confermata da dati di misura.
Realizzando un’economia circolare che, in similitudine ad un ecosistema, operi sempre di più attraverso cicli virtuosi e permetta di aumentare la sostenibilità aziendale e ridurre l’impronta ecologica di SESA.
1 Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC) è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.
2 “Viene definita come CO2 equivalente la quantità di emissioni di tutti i gas serra equiparate, negli effetti di riscaldamento della Terra, alla CO2 secondo tabelle di conversione definite.

3 Morris J, Scott Matthews H and Morawski C. Review and meta-analysis of 82 studies on end-of-life management methods for source separated organics. Waste management 2013;33:545-51.
4 ISDE - Position Paper IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI ORGANICI - A cura di Agostino Di Ciaula, Patrizia Gentilini, Ferdinando Laghi, Vincenzo Migaleddu.
5 AIA Autorizzazione Integrata Ambientale: L'autorizzazione integrata ambientale (AIA) è l'autorizzazione di cui necessitano alcune aziende per uniformarsi ai principi di integrated pollution prevention and control (IPPC) dettati dall'Unione europea



RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IN COMUNE DI ROVIGO



giovedì 20 maggio 2021

OPERA PER LA SICUREZZA DELLA MOBILITA' DEBOLE

 


Realizzazione incrocio sopraelevato per permettere rallentamento e passaggio in
sicurezza del traffico pedonale il progetto dei lavori è finalizzato al miglioramento della qualità delle strade e dei marciapiedi presenti all’interno del territorio
comunale di Lozzo Atestino,  al fine di aumentare il livello di sicurezza dei cittadini e degli utenti e riqualificando, dal punto di vista ambientale e funzionale, il complesso del sistema viario con la sistemazione e il rifacimento di pavimentazioni stradali degradate.

In particolare si da seguito ala procedura progettuale degli interventi previsti nel progetto di fattibilità approvato:

1. VIA CALAONA - LOZZO
cedimento in alcuni stratti della sede stradale lungo argini

2. VIA DELLE ROSE – LOZZO
realizzazione di manto di finitura sulla strada

3. VIA MOLINETTO - LOZZO
necessità di delimitare la viabilità esistente in maniera definita

4. VIA EUROPA LATERALE - LOZZO
necessità di delimitare la viabilità esistente in maniera definita


5. VIA VALBONA - STRETTOIA
necessità di realizzare un elemento per aumentare la sicurezza del traffico pedonale e ciclabile




mercoledì 4 marzo 2020

il Pozzo canadese

Il "pozzo canadese" ovvero come risparmiare energia utilizzando il terreno come scambiatore ed equalizzatore termico.

La diffusione dei sistemi di  ventilazione meccanica controllata (VMC) è una tecnologia sempre più diffusa nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni.

In presenza di un adeguato spazio nella pertinenza dell'abitazione, si può "facilmente" abbinare alla VMC un sistema geotermico di trattamento dell'aria in ingresso.
Il passaggio dell'aria di rinnovo attraverso un percorso interrato, adeguatamente dimensionato e progettato, permette un appiattimento delle temperature in ingresso sia in inverno che in estate, in funzione della profondità di posa, come si vede nel grafico allegato. 


Il trattamento geotermico dell'aria in ingresso permette pertanto una serie di vantaggi diretti e indiretti: temperature di ingresso piu' vicine ai setpoint ambiente, minore necessità di intervento per evitare il ghiacciamento dello scambiatore del VMC, aria in ingresso estiva con quantità di umidità minori rispetto a quella non trattata attraverso lo scambiatore aria-terra. 

A fronte dei vantaggi sopra elencati bisogna progettare e realizzare l'intervento in modo che il tubo scambiatore rispetti le seguenti caratteristiche:

- non deve emettere odori o sostanze nocive per la salute,
- il materiale di cui è fatto non deve raccogliere umidità,
- deve eliminare in modo sicuro la condensa che si forma in estate.

Con una adeguata progettazione il sistema pertanto è in grado di ridurre il fabbisogno energetico dell'edificio garantendo, nel contempo, la qualità dell'aria in ingresso nella nostra abitazione. 

mercoledì 26 febbraio 2020

LA RELAZIONE SUL CONTENIMENTO DEL CONSUMO ENERGETICO DEGLI EDIFICI (ex Legge 10/91): DA OBBLIGO AD OPPORTUNITA'


Quando si interviene sull'involucro edilizio è quasi sempre necessaria la relazione sul contenimento energetico (ex legge 10/91).
In particolare, intervenendo su più del 10% della superficie disperdente lorda dell’unità immobiliare si deve fare la relazione sul contenimento energetico con un approfondimento diverso a seconda delle superfici impegnate.

Se l'intervento riguarda l'impianto, la ex legge 10, è obbligatoria se si mette mano contemporaneamente a tutte e 3 le componenti principali dell’impianto: generazione, distribuzione e emissione.


Dagli esempi sopra esposti risulta chiaro che quando si decide di ristrutturare molto spesso si ha l'obbligo di rivolgersi ad un professionista per la redazione della relazione sopra citata.

L'obbligo imposto dalla legge puo' diventare un'opportunità: valutare e realizzare insieme al proprio consulente soluzioni che aumentino l'efficienza e il confort delle proprie abitazione, rispettando i parametri normativi e migliorando la propria impronta energetica, potendo anche contare sui numerosi percorsi di agevolazione fiscale presenti per interventi di questo tipo (ecobonus, conto termico, ecc.) 

mercoledì 19 febbraio 2020

REALIZZAZIONE DELLA RETE FOGNARIA E DELLA SOSTITUZIONE DELLA RETE IDRICA IN COMUNE DI LOZZO ATESTINO






La nuova fognatura







Il progetto si propone di risolvere i problemi esistenti della raccolta e depurazione delle acque nella frazione di Lanzetta mediante l’estensione della rete fognaria, permettendo così il raggiungimento di un sostanziale abbattimento dell’inquinamento diffuso causato dalla dispersione degli stessi reflui fognari direttamente in scolo o nel sottosuolo per mancanza di idonea rete di raccolta.






La sostituzione dell’acquedotto esistente



Lo scopo del progetto è la sostituzione delle condotte ammalorate e l’aumento della portata di progetto di dette condotte








Acquedotto
–Circa 1200 metri sulla frazione di Lanzetta
–Oltre 2000 metri per il collegamento da Lanzetta a Valbona

Fognatura:
–Circa 1400 metri di condotta a gravità
–Oltre 1600 metri di condotta a pressione

Per un totale di oltre 6 Km di tubazioni posate

venerdì 14 febbraio 2020

BONUS FACCIATE 2020


La legge di bilancio per il 2020 prevede che per le spese documentate, relative agli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, spetta una detrazione dall'imposta lorda pari al 90 per cento. 
La detrazione dovuta è ripartita in dieci anni.
Quando i lavori della facciata non riguardano la sola pulitura o tinteggiatura esterna, e interessino oltre il 10 per cento della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, gli interventi devono soddisfare i requisiti di legge dal punto di vista del risparmio energetico e in particolare i limiti previsti dalla tabella 2 dell’allegato B al decreto del Ministro dello sviluppo economico 11 marzo 2008, che regola gli interventi per la detrazione degli ecobonus.
Per la detrazione si applicano le disposizioni del decreto Mef n. 41/1998, ossia il regolamento in materia di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia.



giovedì 12 settembre 2019

BONUS CASA e ECOBONUS 2019

Attraverso la Legge di Bilancio 2019 (L. 30.12.2018 n.145) sono state  prorogate per tutto il 2019 le condizioni di accesso ai benefici fiscali per l’efficienza energetica degli edifici (Ecobonus) e alle detrazioni per le ristrutturazioni (Bonus Casa), in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019.

Anche quest'anno come studio operiamo   nell'assistenza ai clienti e nella redazione delle pratiche all'ENEA per il perfezionamento della procedura di detrazione 

domenica 4 agosto 2019

Realizzazione di una Piscina pertinenziale e alcuni particolari di impianto


La piscina è interamente interrata e realizzata in c.a. 















L'acqua della piscina viene continuamente aspirata filtrata, disinfettata, eventualmente riscaldata e rinviata in vasca.

Siamo in presenza di un "ciclo chiuso" che richiede il reintegro dell'acqua nelle quantità previste per legge.
L'acqua per il riempimento iniziale e per i reintegri successivi dovrà essere prelevata dall'acquedotto potabile.

Il tempo di riciclo di filtrazione è determinato in rapporto all'utilizzazione della vasca ed è attivato automaticamente da un quadro elettrico programmatore.
L'aspirazione dell'acqua,con l'ausilio di n. 1 elettropompe. 1 hp ,avviene :
- direttamente dalla piscina attraverso i 2 sfioratori di superficie (skimmer) .
- Dal fondo, mediante n. 01 presa di fondo, con griglia calpestabile a livello della soletta.
Le tubazioni di collegamento, in PVC o polietilene, sono indipendenti per ogni aspirazione, dall'attacco sulla vasca fino al collettore di aspirazione posto nel locale tecnico.
Tale soluzione permette di isolare una singola aspirazione in caso di interventi tecnici, senza bloccare il funzionamento dell'impianto di filtrazione.
Le tubazioni, inoltre, hanno diametri che limitano la velocità dell'acqua <2,5 m/sec. in mandata e <1,7 m/sec. in aspirazione per evitare turbolenza e cavitazione delle pompe.
La filtrazione è eseguita dall'apposito impianto, costituito da un serbatoio contenente, sabbia quarzifera granulometria mm. 2÷4 a copertura del sistema di distribuzione dell’acqua e sabbia quarzifera granulometria mm. 0.4÷0.8 per il rimanente strato.
La sabbia quarzifera trattiene le impurità sospese nell'acqua rendendola limpida e trasparente.

L' acqua di piscina in esercizio deve avere un tenore di cloro libero compreso tra 0,7÷1,5 p.p.m., come da tabella A) “Accordo Stato Regione del 16 gennaio 2003”
E' necessario che l'acqua sia disinfettata e disinfettante, cioè capace di aggredire eventuali agenti patogeni presenti in vasca, mantenendo i parametri di controllo dell'acqua nei limiti richiesti dalle normative vigenti.


Nel caso in cui, si voglia svuotare l'intero quantitativo d'acqua della piscina, si immette in vasca un prodotto per ridurre il tenore di cloro, quindi dopo aver verificato l'abbattimento del cloro si invia l'intero volume d'acqua allo scarico.
Va rilevato che interrompendo l'azione di clorazione in vasca per alcuni giorni, il tenore di cloro tende velocemente ad azzerarsi.
In questo caso lo svuotamento di una piscina con tenore di cloro inferiore a 0,2 p.p.m. non richiede trattamenti supplementari.




martedì 30 luglio 2019

Consolidamento argine Via Ponte dell’asse


Via Ponte dell’Asse in comune di Lozzo Atestino è costruita su un rilevato che è interessato da anni da una situazione di dissesto della sede stradale.

Questo dissesto si configura in maniera particolare lungo un tratto di lunghezza circa 70 metri in un tratto di argine privo di alberature dove, al di sotto del piano stradale, si è osservato la presenza, come materiale di scavo di argilla molle.

Modello stratigrafico utilizzato per l’analisi a ritroso
L’argilla molle ha caratteristiche meccaniche scarse e, in particolari situazioni e per particolari condizioni idrogeologiche e geologiche, la forza di gravità provoca dei cedimenti di questo materiale.

A seguito di questa presenza si è proceduto ad analizzare i terreni naturali al di sotto del rilevato, al fine di verificare se e quale potesse essere l’intervento più adatto ad un eventuale rinforzo di arginatura nel tratto interessato.


Le indagini eseguite hanno permesso di individuare una successione stratigrafica costituita da un’alternanza di terreni con una bassa resistenza a compressione fino a profondità considerevoli.

Tale particolare stratigrafia del terreno ha portato a scegliere una tipologia di intervento che utilizzi un tirante passivo, nei quali la sollecitazione di trazione nasce quale relazione a seguito di una deformazione dell’opera ancorata e che quindi sfrutti l’aderenza specifica del Terreno argilloso


Sezione esplicativa della struttura di sistemazione

Le opere di sostegno si articolano nella posa di un ordine di gabbioni in rete di acciaio zincato riempiti di materiale arido secco, e sostenuti da ancoraggi passivi in barra autoperforante per una lunghezza di circa 8 m di profondità e un passo di 2 metri lineari, la cui posa si sviluppa nelle seguenti 3 fasi:

  • Perforazione: viene eseguito il foro nel terreno tramite rotopercussione con punta a perdere fino al raggiungimento della lunghezza di progetto dell’ancoraggio, con l’iniezione di boiacca molto fluida che funge da sostegno e fluido di spurgo e con l’eventuale ausilio di appositi centratori, che permettono il completo ricoprimento della barra assicurando una opportuna protezione.


  • Cementazione: viene modificata la miscela della boiacca cementizia rendendola più densa, procedendo con l’iniezione a pressione fino alla completa cementazione della barra.

  • Testata di ancoraggio: la barra viene infine congiunta alla parete esterna o alla struttura con un dado e una piastra di bloccaggio.

Grafico della sollecitazione sul chiodo


Tale intervento pertanto risponde positivamente ai parametri di calcolo realizzando un sistema resistente in cui il valore della sollecitazione è inferiore al valore della resistenza di progetto. 




giovedì 25 luglio 2019

Edifici in Legno. particolari costruttivi

L'attacco a terra è uno dei particolari più importanti per le costruzioni in legno: stabilità, impermeabilizzazione e coibentazione termica sono le caratteristiche da tenere in considerazione per la corretta realizzazione del piede della struttura in legno 

In questo caso si è utilizzato un elemento prefabbricato: l'Alufoot in grado di garantire queste caratteristiche