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Premessa: SESA
Il
2015, anno in cui ricorre il ventennale di SESA, è stato anche
l’anno in cui è stato presentato il nuovo piano industriale di
SESA.
Un
Piano industriale è uno strumento che serve a rappresentare la
visione imprenditoriale e di indirizzo della società, determinando
quindi la direzione di sviluppo e indicando le quantità economiche
necessarie per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
La novità di questo nuovo Piano
Industriale è stata quella di utilizzare l’analisi della CO2
come strumento previsionale dell’impatto ambientale, in termini di
gas serra, delle azioni previste.
Si è deciso, in buona sostanza,
di pesare
le scelte di sviluppo aziendali e quantificare il tipo di influsso di
queste ultime sull’emissione in atmosfera di gas climalteranti.
Questo ha permesso di valutare la
bontà delle scelte effettuate dal punto di vista ambientale.
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L’ analisi e la previsione della CO2 equivalente
La
valutazione delle emissioni è stata effettuata seguendo i principi
dell’IPCC1:
i fattori di emissione si basano sul contenuto di carbonio di ciascun
combustibile, come avviene per gli inventari nazionali dei gas serra
redatti nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite
sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto.
Questo
approccio presenta il vantaggio di rendere la misura ottenuta
confrontabile con gli strumenti di programmazione comunali in materia
ambientale e di sostenibilità quali i PIANI di AZIONE per l’ENERGIA
SOSTENIBILE (PAES), di cui sempre più comuni si sono dotati e di cui
si è dotato anche il comune di Este, socio di maggioranza di SESA.
Le emissioni di gas serra diversi
dalla CO2
sono state
convertite in CO2
equivalente2
usando i valori del Potenziale di Riscaldamento Globale (Global
Warming Potential, GWP) e sono state in questo modo normalizzate rese
confrontabili tra loro.
Figura 1 Tabella Conversione di CH4 e N2O in unità di equivalenti di CO2 (LINEE GUIDA PAES)
Le emissioni, infatti, hanno un
impatto e un peso diverso sul clima a seconda del tipo di gas , ad
esempio, 1 kg di metano (CH4),
ad esempio,
ha un impatto
sul riscaldamento globale paragonabile a quello di 21 kg di CO2
su un intervallo temporale di 100 anni e, di conseguenza, il valore
del Potenziale di Riscaldamento Globale del CH4
è pari a 21.
Operativamente, individuati i
riferimenti di metodo e l’unità di misura, la tonnellata CO2
equivalente, si
è potuto procedere ad analizzare le emissioni di gas serra.
Per valutare l’incidenza del
Piano Industriale si è proceduto nel modo di seguito schematizzato:
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Analisi della situazione attuale;
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Previsione delle emissioni future;
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Analisi dei risultati ottenuti.
Passo 1: analisi e quantificazione della situazione attuale di SESA in termini di emissioni di CO2 equivalenti
Il primo passo, necessario per la
costruzione del bilancio complessivo delle emissioni di CO2
equivalenti, è
stato quello di quantificare sia i flussi di massa che di energia
afferenti a tutti i processi aziendali.
Realizzata questa quantificazione
è stato approntato un modello di calcolo in Excel con l’obiettivo
di convertite in CO2
equivalente
detti valori.
Figura
2 Foglio di calcolo Excel emissioni CO2 eq. SESA per processi
industriali (elaborazione SESA)
I fattori di emissione delle
diverse fasi, i processi industriali, i trasporti e l’energia,
consumata e prodotta, sono stati trasformati in emissioni di
tonnellate di CO2
equivalente.
I
dati così ricavati fotografano l’attività di SESA del punto di
vista delle emissioni di gas climalteranti.
Per
leggere adeguatamente i dati ricavati si ricorda che non è corretto
eseguire una mera somma algebrica delle quantità sopra indicate.
Ogni
emissione deve essere confrontata con le emissioni che si avrebbero
utilizzando le possibili alternative tecnologiche presenti nel
mercato (smaltimento in discarica, incenerimento o
termovalorizzazione, ecc.).
Per
comprendere meglio questo passaggio consideriamo la frazione organica
dei rifiuti.
Questa
esiste indipendentemente dall’attività di SESA e sarebbe comunque
soggetta ad una qualche forma di trattamento o smaltimento.
Smaltimento
che produrrebbe in ogni caso delle emissioni e queste dovrebbero
essere confrontate con quelle che invece produce la scelta
impiantistica effettuata da SESA.
Ad
esempio una metanalisi3
(2013) su 82 studi LCA (“Life Cycle Assessment”) aventi per
oggetto il trattamento della frazione organica dei rifiuti, ha
concluso che la
digestione anaerobica ed il compostaggio del digestato
(per un suo successivo utilizzo agronomico), sotto il profilo delle
potenziali ricadute ambientali,
in termini di produzione di gas climalteranti, sono preferibili sia
all’incenerimento con recupero energetico che alle discariche che
recuperano e utilizzano biogas per produrre energia
4
Passo 2: Valutazione delle emissioni conseguenti al Piano Industriale
Il
passo successivo è stato quello di stimare gli impatti derivanti dal
PI.
Le
azioni previste nel PI si sono concretizzate principalmente nei
seguenti interventi:
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Lo spostamento e il rinnovo dell’impianto di compostaggio con il conseguente efficientamento e con l’automazione del Trattamento Rifiuto Organico;
-
La produzione di Biometano attraverso la raffinazione del Biogas;
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Rinnovo dei gruppi di Cogenerazione con l’aggiornamento dei sistemi di abbattimento degli inquinanti in modo da mantenere i parametri di emissione di CO e NOX entro valori più bassi del 25% rispetto a quelli previsti dall’AIA5 regionale sui motori cogenerativi;
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L’adozione del Software E.R.P. “SAP” in modo da aumentare l’efficienza gestionale;Figura 3 : Tabella riassuntiva emissioni CO2 eq. (elaborazione SESA)
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La conversione a metano di almeno il 50% del parco mezzi per la raccolta differenziata;
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L’aumento delle utenze collegate al Teleriscaldamento;
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L’aggiornamento dell’impianto di selezione con nuove attrezzature.
Tutti gli interventi sopra
elencati, già analizzati nel PI dal punto di vista economico, sono
stati quindi valutati in termini di modifica delle emissioni di gas
clima-alteranti.
In
questo modo sono state calcolate le nuove emissioni degli impianti
SESA, e descritte in due distinti momenti temporali: il primo
considerando le azioni a breve (fine 2016) e l’altro a piano
completamente implementato (2020), permettendo così una visione
dinamica dell’andamento.
Passo 3: Analisi dei risultati ottenuti
I risultati ottenuti sono stati
rappresentati in forma tabellare e distinti in tre diverse categorie:
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il totale positivo: indica le emissioni rilasciate dall’impianto di via Comuna e dai mezzi SESA;
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il totale relativo ai trasporti di terzi: indica la stima delle emissioni dovute al trasporti eseguiti da mezzi non aziendali;
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Il totale negativo: individua le emissioni mancate dovute alla produzione di energia elettrica (fotovoltaica e cogeneratori), energia termica (teleriscaldamento) e al recupero di materiale (impianto di selezione).
A fronte delle azioni
sopraelencate si prevede una diminuzione delle emissioni rilasciate
nelle diverse fasi del processo. Viene individuata una tendenza che
consentirà, nel 2020, risparmi di emissioni rispetto allo scenario
attuale di circa -12’760,36
tonnellate di CO2
equivalente/anno.
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Conclusioni
Le principali scelte del piano
industriale di Sesa (la produzione di biometano, che diventa il
combustibile utilizzato per la raccolta dei rifiuti;
l’efficientamento dell’impianto di selezione, che permette un più
alto recupero di materiale e il suo riutilizzo; l’automazione e
l’efficientamento dell’impianto di compostaggio, che permette di
produrre la stessa quantità di compost riducendo i fabbisogni
energetici per produrlo) sono tutte nella direzione di una maggiore
efficienza.
Sono state effettuate
considerando l’aspetto ambientale e, come descritto sopra, misurate
in termini di impatto sulle emissioni di CO2
equivalenti.
L’analisi effettuata ha
permesso, pertanto, di verificare la bontà delle azioni previste dal
PI, dimostrando come tali scelte portino a una diminuzione delle
emissioni legate alle attività aziendali di circa -12’760,36
tonnellate di CO2
equivalente/anno nel 2020.
Tale verifica acquista ancora più
valore vista la compagine sociale di SESA Spa.
La proprietà, infatti, è per il
51% del Comune di Este e, di conseguenza, è fortemente avvertita la
responsabilità di operare seguendo logiche legate alla
sostenibilità.
Il percorso seguito è senz’altro
virtuoso e diviene ancora più importante l’indicazione, prevista
nello stesso piano industriale, di replicare le analisi sopra esposte
anche nell’elaborazione e nelle revisioni future dei prossimi
Piani Industriali.
La previsione delle emissioni
di CO2
equivalente sarà utilizzata come strumento di analisi delle scelte
aziendali.
L’obiettivo diviene
privilegiare scelte che comportino una riduzione delle emissioni
aziendali,
partendo dalla realtà, in maniera non ideologica e confermata da
dati di misura.
Realizzando un’economia
circolare che, in similitudine ad un ecosistema, operi sempre di più
attraverso cicli virtuosi e permetta di aumentare la sostenibilità
aziendale e ridurre l’impronta ecologica di SESA.
1
Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento
climatico (Intergovernmental
Panel on Climate Change -
IPCC) è il foro scientifico formato nel 1988 da
due organismi delle Nazioni
Unite, l'Organizzazione
meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma
delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di
studiare il riscaldamento
globale.
2
“Viene
definita come CO2 equivalente la quantità di emissioni di tutti
i gas serra equiparate, negli effetti di riscaldamento della Terra,
alla CO2 secondo tabelle di conversione definite.
3
Morris
J, Scott Matthews H and Morawski C. Review and meta-analysis of 82
studies on end-of-life management methods for source separated
organics. Waste
management 2013;33:545-51.
4
ISDE
- Position Paper IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI
ORGANICI - A cura di Agostino Di Ciaula, Patrizia Gentilini,
Ferdinando Laghi, Vincenzo Migaleddu.
5
AIA
Autorizzazione Integrata Ambientale: L'autorizzazione integrata
ambientale (AIA) è l'autorizzazione di cui necessitano
alcune aziende per
uniformarsi ai principi di integrated
pollution prevention and control (IPPC)
dettati dall'Unione
europea
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